Quindicesima edizione,

o del lavoro

Edizione 2006

15 > 23 luglio 2006

2006 – Edizione del Lavoro

Confermato alla direzione del festival per il triennio 2006-2008, Moni Ovadia pensa a un progetto pluriennale che sposti l’attenzione del festival dalla consueta impronta geopolitica, alle questioni più problematiche e spinose del vivere contemporaneo. Il tema del Lavoro è una di queste.

 

Il primo capitolo di questa ideale trilogia pone quindi al centro della programmazione la cultura del lavoro e il diritto dei cittadini al lavoro. Metafora visiva ne sono le numerose e colorante carriole diffuse, come indizi segnaletici, nel tessuto urbano di Cividale, mentre una pesante mazza da muratore occupa la copertina del catalogo del festival.

 

Ai lavoratori, al Quarto stato ritratto da Pelizza da Volpedo in un famoso quadro, è dedicato in apertura Il sole della fiumana. Però il segnale più intenso viene dalla individuazione di una cava di pietra piasentina a pochi chilometri dalla città. Essa diventa palcoscenico specificamente adatto al tema, grazie anche alla collaborazione del proprietario, comm. Mario Laurino, che adotta tutte le misure possibili affinché il sito possa diventare, anche, luogo di spettacolo.

 

Nell’impressionante scenario di pietra si svolge dunque la serata più impegnativa della 15esima edizione: una maratona a cui prendono parti nomi di spicco della musica, del teatro, della scrittura, del giornalismo. Fabio Vacchi, compositore, Mauro Corona, scrittore, Giovanna Marini e Patrizia Nasini, musiciste, Gian Antonio Stella, giornalista, Gualtiero Bertelli, cantautore, Marco Paolini e Ascanio Celestini, attori e narratori, e molti altri, sono i protagonisti di una serata di canti e racconti (Storie di lavoro), destinata a rimanere nella storia culturale del Friuli Venezia Giulia.

 

Ma il programma dell’intero festival è una costellazione di figure autorevoli dello spettacolo italiano e internazionale, attratte dal tema. Dai registi, come lo sloveno Tomaž Pandur (con la sua visionaria creazione sullo scienziato Nikola Tesla) e il croato Ivica Buljan (Ribica, da Pasolini) agli autori, come Edoardo Erba (Muradôrs, versione in lingua friulana di Muratori), Bernard-Marie Koltès (Nella solitudine di campi di cotone), Peter Handke (Untertagblues), e poi coreografi e compagnie di danza (Pál Frenák, Branko Potočan, Corte Sconta, Arearea), interpreti di valore (come i magistrali Remondi & Caporossi e la generazione nuova degli attori: Giuseppe Battiston, Federica Fracassi).

 

Di grande impatto emotivo è anche la selezione musicale di Esistenza, soffio che ha fame, entro la quale risuonano le parole sapienziali di don Andrea Gallo.

 

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direttore artistico: Moni Ovadia

presidente Associazione Mittelfest: Lorenzo Pelizzo

Dal
Cartellone

Storie di lavoro

 

 

Nomi eccellenti della scena teatrale, editoriale e musicale odierna ricostruiscono, in decine di tessere, il mosaico di ciò che la Costituzione Italiana riconosce fondante dell’identità nazionale: il lavoro

2006
Carriole e muratori
Il pubblico nel 2006

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