Un festival per l’Europa

Edizione 2005

16 > 24 luglio 2005

2005 – Un festival per l’Europa

“L’Unione Europea attraversa oggi la crisi più grave, forse, dal momento della sua costituzione. Con le sue forze, Mittelfest si impegna a edificare un’Europa libera, aperta, solidale, giusta, radicalmente pacifica”. La musica della CEI Young Orchestra, che esegue Beethoven, accompagna l’appello lanciato da Moni Ovadia nel giorno dell’inaugurazione. Prosecuzione del format con il quale era stato costruito il festival nell’anno precedente, l’edizione 2005 mette di nuovo al centro i tanti legami artistici che Ovadia ha coltivato nei suoi vagabondaggi in Europa e in Italia.

 

Tornano, con nuove idee e nuove soluzioni, alcuni degli artisti della musica, del teatro, della danza, che avevano dato forma al precedente cartellone. Fabio Vacchi, Carlo Boccadoro, Alfredo Lacosegliaz (con un oratorio profano sulle liriche di Carolus L. Cergoly), Avi Kaiser e Sergio Antonino (per le coreografie di Be-ha-ma La bestia), la voce di Lee Colbert, il violino di Pavel Vernikov.

 

Ma si arricchisce anche il ventaglio dei temi, dei nomi, dei colori che attirano gli spettatori a Nordest. Coreografo di pregio è il franco-albanese Angelin Preljocaj con Le Quattro Stagioni di Vivaldi. Come lo sono il drammaturgo statunitense Martin Sherman (la sua Rose è interpretata da Ariella Reggio) e la scrittrice austriaca Elfriede Jelinek, che ha appena ricevuto, non senza polemiche, il Premio Nobel 2004 per la Letteratura, e che in Jackie si occupa, sarcasticamente, della signora Bouvier-Kennedy-Onassis. Di Marlene Dietrich, l’attrice e cantante croata Ksenija Prohaska restituisce un vibrante ritratto.

 

I cento anni della Vedova allegra non passano inosservati, così come il primo esperimento narrativo di Pier Paolo Pasolini (Il sogno di una cosa), che trova rispondenza nei giovani allievi dell’Accademia Nico Pepe. Attraverso il poco incoraggiante report ambientale di State of the World 2005, il duo Mazzarelli-Musella rilegge Thomas Stearn Eliot in Morte per acqua.

 

Al centro dell’edizione 2005 c’è anche un progetto, sviluppato da Mimma Gallina assieme a Serena Sinigaglia, che mette in luce le capacità di composizione teatrale della regista milanese. Beati quelli che… è la trascrizione del Discorso della Montagna (dal vangelo di Matteo). Nel Monastero di Santa Maria in Valle, in diverse stazioni di beatitudine e in diversi registri linguistici (l’oratoria forense, l’impegno nel volontariato, …) si estrinsecano gli interventi del giudice Gherardo Colombo, della scenografa Maria Spazzi, dell’attore Mario Perrotta, dei coreografi Bertoni/Abbondanza, del burattinaio Maurizio Bercini, ma anche di una squadra sportiva.

 

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direttore artistico: Moni Ovadia

presidente Associazione Mittelfest: Lorenzo Pelizzo

Dal
Cartellone

Trilogia del ‘900

 

 

Il 1943 della Resistenza europea, con il suo carico di atrocità. Il 1968 con il bisogno di  utopie rivoluzionarie e la necessità di disincanto. Il 1989 con il crollo dei Muri e la domanda più difficile: che libertà è questa?

2005

Mittelfest Città Festival

Mittel_Tour: città ebraica e cementificio

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