1994 – Edizione di guerra
La perseveranza di alcune illuminate figure della cultura e della politica del Friuli Venezia Giulia fa sì che Mittelfest possa riprendere il proprio percorso nel 1994. Guerra e pace auspica il titolo scelto per la terza edizione, dopo che non si è svolta quella del 1993, e dopo che è venuta meno l’ipotesi di una direzione artistica internazionale a rotazione.
A guidare il festival saranno per i prossimi anni, il regista Giorgio Pressburger, il musicologo Carlo De Incontrera, l’organizzatrice Mimma Gallina, con uno staff tutto italiano. A Cesare Tomasetig, che di Mittelfest è stato uno dei padri, viene affidata la sezione Poesia, destinata a entrare nei cartelloni per molti anni successivi.
Nella giornata inaugurale un elicottero, disperde nel cielo di Cividale, migliaia di volantini che in diverse lingue richiamano il tema della pace. Anche se tutti sono consapevoli che le parole offrono uno scudo assai debole alla violenza delle mine e dei proiettili che intanto hanno distrutto la Biblioteca di Sarajevo e avvolto di sangue la piazza del mercato della capitale bosniaca, proprio nel 1994.
All’iniziale proposito di presentazione e circuitazione di spettacoli di cinque nazioni, attività che presuppone un clima di pace, Mittelfest 1994 (che ha visto il proprio budget fortemente ridimensionato) preferisce inventare progetti di impronta internazionale che diano spazio ai Paesi di un’altra Europa. Quella nata dalle trasformazioni politiche, morbide o violente, di cui il continente è testimone oramai da cinque anni, dalla caduta del Muro di Berlino. Lo scioglimento del legame statale tra Slovacchia e Repubblica Ceca, per esempio, il loro divorzio di velluto, è avvenuto solo da un anno.
Con intenti pacifici, collaborativi, spirituali Cividale ospita la Messa arcaica composta da Franco Battiato. In sintonia con le notizie del giorno è Balkanika che Alfredo Antonaros, giornalista e divulgatore, affida al teatro di figura e macchinari di Antonio Panzuto. A un classico del ‘900 si rivolge lo scenografo ceco Otomar Krejča in una personale versione di Aspettando Godot di Beckett.
Confida invece nelle generazioni più giovani Giorgio Pressburger, che decide di portare in scena un azzardato disegno drammaturgico dello scrittore austriaco Peter Handke. E convoca perciò nella principale piazza di Cividale gli allievi delle Accademie teatrali di Bratislava, Budapest, Cracovia, Lubiana, Roma, Vienna, Zagabria. Per dar vita alle centinaia di personaggi che si muovono in L’ora in cui non sapevamo niente l’uno dell’altro. Coreografia e musica si confrontano intanto in Il combattimento del drago, composto dall’austriaco René Clemencic.
Prende il via con I Turcs tal Friûl, riscoperto da Elio De Capitani, il progetto di approfondimento e ricerca che Mittelfest dedicherà per molti anni alle opere di Pier Paolo Pasolini.
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direzione artistica: Carlo de Incontrera, Giorgio Pressburger
coordinamento: Mimma Gallina, Cesare Tomasetig