Scopri I percorsi di Mittelfest
TERRITORIO FRIULI
Con il suo record ultratrentennale, Mittelfest si colloca sicuramente tra le più longeve e le più importanti manifestazioni di spettacolo dal vivo in area Centro-Europea.
L’investimento che in questo periodo di tempo la Regione Friuli Venezia Giulia ha fatto per promuovere internazionalmente il festival di Cividale, non ha tuttavia trascurato le radici locali.
In questi tre decenni il territorio e la lingua friulana sono stati continuamente valorizzati nella programmazione degli spettacoli, spesso con allestimenti direttamente prodotti.
Si è venuto così a creare, durante gli anni, un filone di titoli che ha potuto toccare le più diverse espressioni della cultura e della civiltà friulana, attraverso proposte incentrate soprattutto sulla lingua, diventata leit motiv di questo percorso.
Dalla poesia alla drammaturgia, dalle tradizioni musicali alle vicende indagate dalla microstoria, i più originali aspetti della vita sociale, del lavoro, della storia e della cultura nel territorio del Friuli hanno trovato spazi adeguati.
Icona ricorrente è stata la figura intellettuale e artistica di Pier Paolo Pasolini. La sua produzione poetica in lingua friulana, il suo teatro, i suoi scritti polemici, la sua stessa morte, sono stati più volte oggetto di allestimenti o di riscritture.
Particolare significato ha avuto il ritrovamento e la messa in scena di un testo teatrale che rievoca, attraverso la metafora storica, l’ambiente contadino di Casarsa, dove Pasolini ha vissuto a lungo nella prima parte della sua vita (I Turcs tal Friûl, 1994 e 2006).
Ma l’attenzione si è anche concentrata su personaggi profondamente radicati nell’immaginario culturale locale. Come Domenico Scandella, detto Menocchio, il mugnaio di Montereale Valcellina indagato e processato dall’Inquisizione alla fine del Cinquecento.
Grazie alle indagini storico-biografiche – a partire dal saggio fondamentale di Carlo Ginzburg (Il formaggio e i vermi, Einaudi 1976) fino agli studi documentari di Andrea Del Col, la figura di questo pensatore eretico è tornata più volte sui palcoscenici cividalesi (Zitto, Menocchio!, 1996; Il formaggio e i vermi, 2000; Menocchio, 2016).
Ricchissima è stata la silloge poetica friulana, variamente ricomposta nella sezione Poesia (a cura di Cesare Tomasetig), e rappresentativa di autori come Dino Menichini, Luciano Morandini, Federico Tavan, Leonardo Zanier, Novella Cantarutti, Pierluigi Cappello, …).
Tra i tanti spettacoli figura anche Strolic, il progetto musicale che riprende la pubblicazione, avvenuta per la prima volta nel 1821, dei lunari ideati dal poeta friulano Pietro Zorutti (1792-1867).
Alla valorizzazione della poesia friulana, Mittelfest ha affiancato anche un’interessante attività di adattamento e traduzione (Mal di voe da Peter Handke, 1999; Muradors da Edoardo Erba,2006).
Tale impegno è culminato recentemente nella riscrittura di un testo della drammaturga francese Jasima Reza (Le Dieu de carnage) nella versione friulana (Maçalizi, 2022, cioè Massacri) curata da Walter Cisilino e Michele Calligaris per conto dell’Arlef – Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane.