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CINEMA A MITTELFEST
Nonostante sia un festival dedicato allo spettacolo dal vivo, Mittelfest non ha trascurato il cinema. In alcune occasioni lo ha reinventato.
La “decima musa” è stata spesso accolta tra gli eventi di Cividale come un’ospite importante, per quanto discreta, utile ad accompagnare i temi che di anno in anno hanno dato impronta ai cartelloni.
È già nella seconda edizione, quella del 1992, dedicata a Franz Kafka, che il cinema si fa strada nella programmazione.
In quell’anno, il festival aveva raccontato lo scrittore boemo anche attraverso i film tratti dalle sue opere, come Il processo (1962), con la regia di Orson Welles, protagonista Anthony Perkins.
Non si può certo dimenticare che, alle origini, i film del periodo muto venivano proiettati con un accompagnamento musicale dal vivo. È una formula che Mittelfest ha felicemente ripreso, inventando brevi rassegne cinematografiche, nelle quali la colonna sonora è stata affidata a ensemble musicali, specializzati in sonorità anche molto contemporanee.
Iniziative interessanti sono nate, alla metà degli anni Dieci, dalla collaborazione con la Cineteca del Friuli, con Cinemazero di Pordenone, e soprattutto con il Dams dell’Università di Udine e il musicologo Roberto Calabretto, docente di Musica per film.
Intensa è stata la partecipazione del pubblico alle serate in cui i più significativi film del periodo espressionista (Lo studente di Praga, Der Golem, Il gabinetto del dottor Caligari…) venivano riproposti nello spazio all’aperto di castello Canussio.
Una speciale sezione, intitolata Risvegli in b/n (2012), aveva affidato a formazioni musicali contemporanee il compito di accompagnare quelle pellicole, dando loro un’autentica reinterpretazione sonora.
Il successo di quella iniziativa ha suggerito di replicare anche l’anno successivo le nozze tra grande cinema mondiale e nuova musica.
È nato così Ritorno al futuro (2013) che ha portato al castello Canussio e in piazza Duomo pellicole come Metropolis di Fritz Lang, Tempi moderni di Charlie Chaplin, Berlin di Walter Ruttmann, accompagnate tutte da sontuose esecuzione musicali dal vivo.
Di grande impatto, infine, nell’edizione 2017 (intitolata Era nell’aria), la proiezione di The Wind, capolavoro muto del 1928, diretto da Victor Sjöström con Lillian Gish protagonista.
In questo caso, la partitura del compositore Günter A. Buchwald, eseguita da Zerorchestra e Accademia d’Archi “G.G. Arrigoni”, ricreava musicalmente l’incessante soffio di una natura ostile.