2022 – Imprevisti
“Narrare imprevisti è, in sé, null’altro che un gioco, ma utile ad affinare i sensi, a guardare con più attenzione quel che avviene intorno a ognuna e ognuno di noi… per reagire nel modo migliore a ciò che, comunque, non si può prevedere”.
Gioca con le leggi della fisica e con l’indeterminato dell’arte, il titolo che Giacomo Pedini ha scelto per il secondo anno del suo mandato alla direzione di Mittelfest: Imprevisti.
Imprevisti che possono capitare – capitano sicuramente, anzi – quando un acrobatico perfomer, come lo svizzero Marc Oosterhoff, sfida i fondamentali della meccanica terreste (e quelli del buonsenso) sottomettendosi a infiniti rischi: l’equilibrio, l’alcool, le lame taglienti, il fuoco di Take care of yourself e Promises of Uncertainty. Oppure, come scrive Benjamín Labatut in Quando abbiamo smesso di capire il mondo, allorché le evoluzioni muscolari di una donna si fondono, a cinque metri d’altezza, con la rarefazione delle galassie (La singolarità di Schwarzschild).
È disseminato di incontri inattesi il programma della 21esima edizione del festival. Dai fulminei assoli coreografici che si specchiano nelle opere d’arte contemporanea collezionate a Palazzo De Nordis (Stand-Alones) alle passeggiate notturne lungo il fiume e nel bosco (Vizijos) che accompagnano le liriche e la musica di due eminenti artisti lituani, Vytautas Mačernis e Mikalojus Čiurlionis. Dalle improvvisazioni, alternate alle pagine di Chopin, che Alexander Gadjev trae dal suo pianoforte romantico, fino al connubio tra La Rappresentante di Lista (appena premiati da Sanremo e Accademia della Crusca) e l’Orchestra sinfonica Arcangelo Corelli.
Si intensifica anche l’apporto tecnologico e la fruizione individuale. I tablet e le cuffie di AquasumArte accompagnano la passeggiata di uno spettatore per volta nella Cividale di altri tempi (Déjà Walk), mentre grandi display accoppiati accentuano l’impatto emotivo che le storie di nascita e di morte raccolte da Mats Staub scatenano in chi le ascolta. In cuffia si sente anche uno dei testi della recente drammaturgia francese, ironicamente declinato in lingua friulana: così Le Dieu du carnage di Jasmine Reza diventa Maçalizi.
È provocatorio il ruvido approccio del regista nato in Kosovo, Jeton Neziraj, alla personalità politica e letteraria di Peter Handke. Ma ad ammorbidire la tensione c’è la musica degli HRDZA, storica band slovacca, in linea con lo spirito centro-europeo di Mittelfest.
Per la seconda volta, infine, il bando per giovani artisti Mittelyoung porta nella chiesa di Santa Maria dei Battuti performer e formazioni under 30, selezionate da un panel di loro coetanei. Quest’anno sono l’attore Luca Oldani (Assenza sparsa), il coreografo olandese Niek Wagenaar con il suo gruppo (Nymphs) e il collettivo musicale CUMA, trascinante nella sua fluida musicalità trans-genere (Vacation from love). Grazie a questo progetto, Mittelfest 2022 inaugura anche la collaborazione con il Carinthischer Sommer Music Festival Under 30, e ospita il concerto vincitore del contest austriaco, More than meets the ear.
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direttore artistico: Giacomo Pedini
presidente Associazione Mittelfest: Roberto Corciulo