Costruire il tempo

Edizione 2008

19 > 27 luglio 2008

2008 – Costruire il tempo

 

Un disorientato scimpanzé campeggia sui materiali pubblicitari di Mittelfest 2008. La sua testa è circondata da una bolla (fucsia, o a volte turchese) che sembra dissolversi via via in forma gassosa. In mano l’animale ha qualcosa che somiglia a un telecomando, ma con un tasto solo.

“Il nostro mondo non progetta più il futuro, ma vive in una dilatazione ipertrofica del presente”. Al suo ultimo impegno come direttore, Moni Ovadia vuole cogliere lo spirito dei tempi, per mettere in scena una riflessione sul Tempo nelle sue tre dimensioni. Ma, come sintetizza il titolo, della 17sima edizione di Mittelfest, il tempo è tutto da costruire, e sono soprattutto i Fragili Futuri l’oggetto della sua preoccupazione.

 

Percorsi che intrecciano passato, presente e futuro danno al cartellone 2008 una forma fluida. Si potrebbe anche aggiungere liquida, riproponendo il mantra di uno dei pensatori che più incidono sul pensiero degli Anni Zero in Europa, il sociologo polacco Zygmunt Bauman. Al quale, peraltro, il festival dedica anche uno dei suoi spettacoli (Bauman (Zymunt) Circus), che utilizza lo spazio inedito del Palazzetto dello Sport.

 

L’apertura – imponente – è affidata alla maratona teatrale di 18 ore consecutive, attraverso la quale il regista italiano Antonio Latella rilegge Amleto (Non essere/ progetto Hamlet’s portraits). A calamitare il pubblico è anche la presenza di una star mondiale, Mihail Baryshnikov, che assieme a Ana Laguna, grande signora della danza, si impegna in Duets.

 

Deciso impatto hanno il Caligula dello sloveno Tomaž Pandur e X(Ics) Racconti crudeli della giovinezza che porta a Cividale un gruppo di punta della ricerca italiana contemporanea, i Motus. Ma a impressionare gli spettatori è prima di tutto la danza verticale che sfida le acrobate di Wanda Moretti e Marco Castelli a volteggiare sulla facciata del Duomo con attrezzature da alpinista.

 

Le rotte centro-europee rimbalzano tra È oriente – Da Budapest al Mar Nero, dal libro di Paolo Rumiz e la coinvolgente esibizione di Esma Redzepova, regina vocale dei canti tradizionali romà di Skopje (Queen of the Gypsies). Dello scrittore tedesco Hans Magnus Enzensberger il Teatro stabile Sloveno porta in scena Hči Zraka (La figlia dell’aria). Il violoncellista Mario Brunello ritorna a Schubert insieme al Borodin Quartet, mentre Giovanna Marini e il suo Quartetto vocale guardano alla particolarità della tradizione musicale aquileiese.

 

La cava di pietra di Trapezzo resta un’attrazione speciale, e speciale è anche il progetto Cantacronache, maratona musicale per una compagine di artisti che hanno dato rilievo politico al cantautorato italiano anni ’60 e ’70 (e non solo). Da Enzo Iannacci a Fausto Amodei, cui fa eco la contemporaneità di Caparezza.

 

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direttore artistico: Moni Ovadia

presidente Associazione Mittelfest: Furio Honsell

Dal
Cartellone

Progetto Cantacronache

 

 

A Tarpezzo, nella suggestiva location di pietra, una serata ricorda come il gruppo di Cantacronache anticipasse già alla fine degli anni ’50 le successive stagioni della musica impegnata.

2008
La segnaletica del tempo
Il tempo messo all'asta

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